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Cassazione |
Le sentenze sono in ordine di data.
Cassazione Sesta Sezione Penale - Sentenza 41709/2010 Reati contro la pubblica amministrazione - Pubblico Ufficiale - Utilizzo privato del telefono di servizio e della Connessione Internet - Incidenza sul patrimonio della Pubblica Amministrazione - Danno di lieve entità - Reati di peculato e abuso d'ufficio - Insussistenza. (Codice penale, articoli 314,323) Non integra peculato l'utilizzo privato, da parte del pubblico ufficiale, del telefono di servizio, se di scarsa incidenza, per numero chiamate e spesa effettuata, sul patrimonio della P.A. Parimenti, non sussisterà abuso d'ufficio, laddove il dipendente abbia utilizzato indebitamente la rete Internet, in mancanza di un ingiusto vantaggio patrimoniale |
Cassazione
Sezione Lavoro n. 238 del 10 gennaio 2007
L’illecito lesivo dell’integrità psico-fisica della persona può dar luogo a due distinte voci di risarcimento, rispettivamente a titolo di danno biologico e di danno patrimoniale per la riduzione della capacità lavorativa specifica. Spetta al giudice verificare se le lesioni accertate, oltre ad incidere sulla salute del soggetto, abbiano anche ridotto la sua capacità lavorativa specifica, con riduzione, per il futuro, della sua capacità di reddito. (Leggi sentenza) |
Cassazione
Sezione Lavoro n. 3252 del 5 marzo 2003 Sezione Lavoro - Presidente G. Sciarelli - Relatore P. Picone L'Ente non è tenuto ad assumere un concorrente utilmente collocato in graduatoria. Conseguentemente il dipendente non ha diritto ad essere nominato anche in caso di vacanza del posto lasciato libero dal vincitore del concorso, a meno che una norma o il bando espressamente non preveda l'utilizzo vincolato della graduatoria (Leggi sentenza) |
Cassazione
Sezione Lavoro n. 17209 del 4 dicembre 2002 Pres. Trezza, Rel. D’Agostino Il diritto del lavoratore di ottenere il risarcimento del danno causatogli da un’illegittima sospensione disciplinare si prescrive in dieci anni - Perché si fonda sulla responsabilità contrattuale del datore di lavoro - L’illegittima sospensione del lavoratore dall’attività lavorativa, decisa dal datore di lavoro in scorretto esercizio dei propri poteri disciplinari, come anche l’illegittimo licenziamento, è fonte di responsabilità contrattuale e non extracontrattuale. Conseguentemente il diritto del lavoratore al risarcimento del danno resta assoggettato all’ordinaria prescrizione decennale e non a quella quinquennale |
Cassazione Sezione Lavoro n. 15776 del 9 novembre
2002, Pres. Sciarelli, Rel. Cuoco). Il lavoratore che non abbia goduto delle ferie ha diritto, oltre che all’indennità sostitutiva, avente natura retributiva, al risarcimento del danno - Per la perdita di “cura”personale, familiare e sociale - L’indennità dovuta al lavoratore per ferie non godute ha natura retributiva e non risarcitoria. Il mancato godimento delle ferie comporta infatti la prestazione di attività lavorativa contrattualmente non dovuta ed irreversibilmente prestata. Poiché il datore di lavoro non può restituire l’indebita prestazione ricevuta egli è obbligato, in base agli articoli 1463 e 2037 cod. civ., al pagamento di una somma, corrispondente alla retribuzione, che costituisce l’indennità sostitutiva. Oltre che a questa somma il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno per la lesione del suo diritto al godimento delle ferie, in termini di perdita di “cura”personale (energie psico-fisiche e tempo libero) familiare e sociale. Per realizzare questo diritto egli deve tuttavia dare la prova del danno. Da tale risarcimento il datore di lavoro può essere esonerato ove provi che il suo inadempimento sia stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile |
Cassazione,
Sezione Lavoro, sentenza n.15773 del 9 novembre /2002 ( Presidente B. D'Angelo - Relatore P. Cuoco) ASSENZE PER MALATTIA - OBBLIGO DI REPERIBILITA' PER I CONTROLLI Il lavoratore deve rispondere alla visita fiscale nella fasce di reperibilità anche in caso di assenza per infermità dovuta a infortunio sul lavoro. (leggi sentenza) |
Cassazione Sezione Lavoro n. 14591
del 14 ottobre 2002, Pres. Senese, Rel. Balletti I CONTRIBUTI VERSATI DALL’AZIENDA A UN FONDO DI PREVIDENZA INTEGRATIVA FANNO PARTE DELLA RETRIBUZIONE (Sunto sentenza) |
Cassazione
Sezione Lavoro n. 8846 del 18 giugno 2002. Il lavoratore ha diritto di essere sentito personalmente per difendersi da addebiti disciplinari – Può essere rappresentato dal suo legale solo se gli abbia conferito uno specifico mandato. (Leggi sunto sentenza) |
Sentenza
n. 9864 del 6 luglio 2002 La lavoratrice incinta non è tenuta a comunicare il suo stato al datore di lavoro al momento dell’assunzione – E non può essere licenziata per averlo taciuto. (Sunto sentenza) |
Cassazione,
Sezione Lavoro, sentenza n.4233/2002 (Presidente: V. Mileo; Relatore: D. Figurelli) Depositata in Cancelleria il 25 marzo 2002 In caso di visita fiscale, il lavoratore ha il dovere di rendersi reperibile. In caso di negligenza perde il diritto all'indennità di malattia (Leggi sentenza) |
Sezione I, sentenza 7 aprile 2001 n. 5216.
Elezioni - Elettorato passivo - Consiglio comunale - Incompatibilità - Consigliere di amministrazione di società soggetta a vigilanza dell’ente - Comune azionista di minoranza - Incompatibilità - Sussistenza. (Legge 23 aprile 1981 n. 154, articolo 3) Sussiste incompatibilità tra le cariche di consigliere comunale e di componente del consiglio di amministrazione di una società di cui il Comune sia azionista di minoranza, qualora il capitale di tale società sia frazionato tra una pluralità di soci nessuno dei quali è azionista di maggioranza, onde il Comune medesimo ha in concreto la possibilità di concorrere alla formazione della volontà della società esprimendo in assemblea un voto suscettibile di risultare determinante. Fonte Guida Normativa EE.LL. n. 26/2001 |
SEZIONE LAVORO - Sentenza del 8 aprile
1998, n. 3623. (Rif. Normativi: Art.2 della Legge 33/80) Mancata indicazione del domicilio sul certificato medico - Perdita di diritto all'indennità - Possibilità di rilevare il domicilio da parte dell'Istituto - Irrilevante. Sintesi: Il
lavoratore ha l'obbligo di indicare il domicilio sul certificato
medico inviato all'Inps, pena la perdita della indennità, salvo che
provi che l'Istituto era ugualmente in condizione di eseguire il
controllo domiciliare sulla base di dati facilmente in suo possesso. |
SEZIONE LAVORO -
Sentenza del 19 febbraio 1998, n. 174 (Rif. Normativi: Art.13, comma 3, della legge 638/1983) Periodo cure termali - Riconoscimento quale malattia - Esigenze terapeutiche e riabilitative - Necessità anche di motivata prescrizione. Sintesi:
La possibilità di riconoscere il periodo di godimento
delle cure termali quale malattia è subordinata non
soltanto alle effettive esigenze terapeutiche e
riabilitative, ma anche a motivata prescrizione del
medico della USL o degli Istituti di Previdenza che
avviano alle cure stesse. |